FILOSOFIA

UN FIUME HA DUE SPONDE, OPPOSTE, SEPARATE. QUANDO SI TOCCANO, NON SONO PIÙ CIÒ CHE ERANO: DIVENTANO ALTRO.

Razionalismo e misticismo sono le sponde di un fiume nato dalla stessa sorgente: corrono paralleli, negando l’uno i princìpi dell’altro. Due mondi che si fronteggeranno fino al giorno in cui l’inganno si scioglierà, e le due rive torneranno a riunirsi attorno allo stesso lago.

La verità sta nel mezzo, nella corrente che bagna entrambe le sponde, prende dall’una e dall’altra, mischia, ridà ciò che ha preso in un equilibrio che consegna il credere al sapere, ma subito dopo ridà anima all’essere delle cose.

Vedi le immagini, ascolti i suoni, percepisci profumi e sensazioni. La scienza ti dice che sono numeri, tutto è numero, e per questo esiste.

Ma i numeri sono infiniti e nel non-finito riconosci l’illusione dello spazio e del tempo, dove tutto torna possibile. Anche lo spirito, che non è ragione.

LA VITA SCORRE PER RAGGIUNGERE IL SUO LAGO. FORSE È UN VIAGGIO MISTICO RESO POSSIBILE DALLA SCIENZA DEI NUMERI.

ZERO È NEL MEZZO

Siamo due designer che decidono di lavorare insieme. Stesso atelier, idee che quando non sono sovrapponibili diventano complementari, fino a far nascere qualcosa che appartiene a entrambi.

Nel nome che scegliamo c’è il vuoto di ogni inizio, il punto da cui partire per arrivare dove vorrai. Zero è il centro, sta nel mezzo fra tutto e niente, immobile spartiacque tra più e meno.

Zero nasce in Svizzera, e la Svizzera è nel mezzo.

È nel cuore dell’Europa, uno Stato neutrale per scelta, culla dell’ordine e di un equilibrio, fatto di numeri, che genera benessere.

È questo e quello: è patria per chi vi nasce e meta per chi la cerca; bellezza da vivere per chi la scopre come turista.

È tra sì e no: è terra di misteri agli occhi di un mondo che non sa riconoscere la trasparente inviolabilità dei suoi segreti.

SOGNI

Un anno che il secondo millennio saluta per la tredicesima volta e un progetto che cambia aspetto ogni giorno per varie stagioni, come riflesso che non riesce a trovare il suo contorno.
Due designer che, dal 2013 al 2020, vivono un’esperienza che non resta confinata nello spazio di un lavoro. L’effetto è lo stesso del sasso lanciato nell’acqua: un cerchio che si propaga, un ciclo che di volta in volta si rinnova e si amplia annodando fatti, cose e persone. Guardando indietro, entrambi hanno la stessa sensazione: aver creato qualcosa di straordinario. Ma cos’è straordinario?

Hanno condiviso un sogno. Un’idea, di quelle che non ti lasciano per tutto il giorno, e il sogno leggero di una notte: due lampi di pensiero, simili in qualcosa, attraversano le stanze di due menti diverse. I racconti del mattino si incrociano, a tratti si sovrascrivono, mentre la suggestione veste di nitida realtà una figura dai toni ancora sfumati.
Hanno realizzato un sogno. Abbiamo trovato i mezzi e gli strumenti per dare concretezza a una sagoma che avevamo in mente, ciascuno a modo suo, ma con un aspetto che via via si faceva più somigliante, fino a coincidere. Nella proposta dell’uno, l’altra riconosceva la traccia di qualcosa che aveva pensato o desiderato.

Hanno vissuto in un sogno. Mentre lavoravamo non seguivamo un progetto preciso, che avesse tratti sicuri e misure scelte. Il disegno è apparso insieme all’oggetto quasi finito: una struttura emersa dalla polvere di ferro e retta da qualche punto di saldatura.
Un tavolo reale e, tutt’attorno, qualcosa di simile alla magia.